Perchè la quota associativa ritorna a 50 Euro

Io sono Alma e sono nello stesso gruppo, ogni tanto nel ruolo di facilitatrice e più spesso in quello di semplice membro dello stesso gruppo di Ernesto e scrivo questo per dirvi che sono testimone quindi del “viaggio in Lidap” che Ernesto ha descritto.

Alla conferma che Ernesto non è una figura immaginaria, sento però anche il bisogno di aggiungere la motivazione della lettera di Ernesto: il tutto è nato dalla richiesta che ho fatto al gruppo di raccontare quali potessero essere le motivazioni del valore dell’iscrizione e della quota associativa. Ma più che descrivere i nostri gruppi a.m.a, on line o in presenza, le iniziative e progetti che Lidap promuove al suo interno o rivolte alla comunità esterna, l’usufruire delle collaborazioni, consulenze e aggiornamenti scientifici alla nostra associazione, dei tanti nostri bravi psicoterapeuti consulenti volontari, ci premeva che venisse raccontata una tra le tante esperienze di persone con ansia e panico “che ce l’hanno fatta”!…

In Lidap, anche se mi sento più naturalmente portata alla pratica della vita e dinamiche nei gruppi a.m.a, perché questa nostra esperienza potesse avere vita e arrivare ai più che non la conoscono, mi sono occupata, seppure in parte, anche della parte più amministrativa/organizzativa dell’associazione, dove non ho potuto fare a meno di constatare quanto siano importanti anche le risorse economiche disponibili che nella nostra associazione sono esclusivamente legate alle iscrizioni dei soci, al 5Xmille, alle donazioni di persone riconoscenti, oltre all’impegno gratuito di volontari per la costruzione di progetti sul territorio, qualche volta finanziati da fondazioni ed enti del territorio.

Premettendo quindi che tutti quelli che si sono impegnati negli anni nell’associazione lo hanno fatto e anche oggi lo fa chi è impegnato adesso, per una scelta volontaristica e di puro volontariato, ritorno al concetto che per poter mettere insieme attività e progetti che arrivino ad altri, è fondamentale, oltre l’impegno personale di tanti, anche la disponibilità di risorse economiche.

Dal 1991 fino al periodo COVID avevamo sempre condiviso per gli associati, il versamento di una quota annuale di 50 euro (a suo tempo 100mila Lire), abbassata solo nel periodo COVID (per le note difficoltà) a un minimo di 20 euro e che ora riteniamo necessario ripristinare alla quota iniziale (50 euro); questo per poter garantire continuità dei servizi gratuitamente offerti a chi ne abbia bisogno (assistenza telefonica, gruppi a.m.a, on line e in presenza , formazione dei facilitatori, iniziative sul disturbo d’ansia sul territorio nazionale, progetti fatti e da fare (ad esempio quello già fruibile gratuitamente sul nostro sito sull’adolescenza, prossimamente uno su cui stiamo lavorando sull’ansia dei caregiver, le presentazioni del nostro libro “Oltre la trappola del panico” che sarebbe ormai da far ristampare perché quasi esaurito, ecc.).

Questa lunga spiegazione la sento necessaria per la condivisione di intenti sempre voluta e cercata a tutti i livelli (quindi anche amministrativo) in una associazione di “pazienti attivi” (e non pazienti, in senso medico, come non intendiamo definirci), perché questo passaggio di quota di iscrizione possa essere vissuto correttamente come il ripristino della quota “di sempre” e non come un aumento, soprattutto dalle persone che si sono avvicinate a Lidap in quest’ultimo periodo. Ognuno in Lidap mette l’impegno che può e che sente più consono a se, con l’utile consapevolezza che il proprio atteggiamento attivo e partecipativo è inizio e parte di quel processo di “guarigione” così tanto sperato e voluto da tutti quanti noi…

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